venerdì 23 gennaio 2009

900

Appena poco oltre il 900,
ancora troppo debole e scontato,
mi si sofferma, gonfio di sgomento,
l'occhio, malinconico, al passato.

E le speranze, diluite nel futuro,
invocano a gran voce, senza sosta,
quell'energia dal moto imperituro,
figlia dell'universo che si sposta.

E noi? Dispersi a ridere del niente?
Ebbene, mi rivolgo a voi!
Voi, teatranti di ogni gente!
Abbattete stanze e corridoi,

i muri e le prigioni
e tutto ciò che è marcio d'apatia!
Perché si disperdano nelle nazioni
i figli illegittimi dell'utopia.

Nessun commento: