mercoledì 9 marzo 2011

Licenza di uccidere - 1° Parte

"Lo ripagherò con la stessa moneta!"
"Bravo! Ti appoggio in pieno!"
"Lo so Malva, lo so!"
"Anche se non ho ancora capito come farai a metterlo a novanta."
"Semplicissimo: gli dico che prenderò in considerazione il fatto di andare in tesi con lui, mi faccio il suo esame in santa pace e poi lo mollo con nonchalances!"
"Bastardo. Non ho idea di cosa voglia dire andare a fare in tesi ma, a pelle, mi sembra un bel piano da stronzi."
"Lo è! Per quell'occasione mi sentirò donna. Una donna stronza, ovviamente!"
"Ah ah. Che mostro!"
"Della serie: no, davvero non è colpa tua. Oppure, voglio sentirmi libera, hai presente? Mollare un relatore sul più bello! Può anche essere divertente."
"Fa come vuoi, ma non mi diventare ricchione!"
"Mavvà, Malva! Era per dire! Mi sembra di scaricare uno, tutto qui. Piuttosto, dimmi perché sei passato. Che c'è che non va?"
"E' quella merda d'uomo del Mario. Non si fa più vivo!"
"Boh... Avrà un po' di scazzi."
"No no, te lo dico io! Quello si è messo a fare il galletto!"
"Ma che galletto, dai! Per un paio di serate?"
"Massì, cazzo, sai com'è? Poi quello non è molto a posto!"
"L'ultima volta che l'ho visto mi è sembrato uguale a prima."
"No, di recente, dico. Si è messo a fare il superiore. Lui che è un troglodita da quando lo conosco!"
"Ma va' dai! Che superiore?"
"Oh, se ti dico che ha drizzato la crestina, sarà così, no? Guarda che me ne accorgo subito quando la gente schizza."
"Eh, buon per te Malva! Io l'ho trovato identico."
"Ma perché non c'hai mai fatto un cazzo. Quando uscivamo giù ai binari era un'altra storia."
"Va beh, cinque anni fa! Capirai!"
"Capirai, un cazzo, capirai! Io ti sembro cambiato?"
Purtroppo no, vorrei ammettere, purtroppo no. Ma devo in qualche modo rabbonirlo.
"Beh... Sei più... Che ne so? Sei più..."
Non lo dire, dai! Non lo dire, dai! Non lo dire, dai! Non lo dire, dai!
"...maturo?"
Ecco. Bravo! Adesso fatti schifo, per favore! Da qui all'eternità. Fatti schifo e fanculo!
"Va beh, chiaro! Cioè, a parte che sono sempre stato un po' più avanti per la mia età, ma non cambiamo discorso! Sto parlando di cambiamenti grossi, non so se mi spiego."
"No."
"Minchia, dai! Del tipo che uno di colpo non ti caga più e sparisce."
"Capita. Ognuno ha un momento in cui digerisce solo i cazzi propri."
"No, ma non è quello, è più... Come dire? Dai! Hai capito?"
"No, allora non ho capito proprio!"
"Minchia, oh, mi sembri nato ieri!"
"Vabbè ma Malva, anche te! Ti esprimi come un lobotomizzato, poi è chiaro che uno non capisce."
"Non sono chiaro?"
"Cristallino!"
"Che?"
"Niente. Modo di dire. Vai avanti."
"Vabbè, insomma l'ho beccato ieri sera."
Attenzione gente, come è mia usanza, vi avviso che ci avviciniamo alla nevrosi pendente del Malva. Non manca poi molto.
"Dove?"
"Al bar del Tony."
"Saranno secoli che non ci andiamo più!"
"Infatti ero andato lì per farmi due chiacchiere, un po' di gazzarra."
"La prossima volta vengo anch'io!"
"Eh, va beh. Ma ti dicevo, ho beccato il Mario."
"Sì."
"Era lì con un paio di suoi amici della scuola che sta facendo. Tossici di merda, sicuro."
E' bello vedere come sospende il giudizio.
"E quindi?"
"Quindi vado lì per salutarlo e quello si mette a fare il menoso. Cioè lo saluto, no? Gli faccio, bella Mario, tutto a posto, e quello mi dà la mano che neanche mi guarda e va avanti a raccontare le sue stronzate da dj."
"Ma va?"
"Essì. Un uomo di merda, guarda!"
"Ma avrà avuto solo le palle un po' girate."
"Ma che palle girate! Deve crepare! Dopo tutto quello che c'è stato. Deve andare affanculo!"
"Ma poi sei rimasto lì?"
"Minchia ero bloccato. Ero lì a fare la figura del cioccolataio, a fare il cameriere. Gli ho detto, stammi bene, ci vediamo, forse. E me ne sono andato."
"Beh, avrà capito."
"Ma cosa vuoi che capisca quel rincoglionito. E' solo buono a far girare i dischi, e poi e poi."
"Secondo me non c'è un cazzo. L'hai beccato in un momento così. Vedrai che si ripiglia."
"Ma a me non me ne frega un cazzo! Può anche andare a stamparsi contro un muro."
"Malva, ma stai sereno! Ti stai smenando per una cosa da niente, come sempre."
"Cioè adesso lo difendi? Bella merda pure te!"
Ecco infranta una regola d'oro! Mai contraddire il Malva, o crederà che vogliate attentare alla sua libertà. Un vero idiota, ma è così. Per il quieto vivere, conviene di gran lunga lasciarlo fare. Nei limiti del possibile, naturalmente.
"Ma chi lo difende! Fatti vedere, Malva. Sto solo dicendo che te la prendi troppo, come sempre."
"Se lo becco in giro, vedi come me la prendo, cazzo."
"Vabbè... Parlo al muro. Fai come vuoi Malva."
"Certo! Vedrai! Anzi, ho bisogno del tuo aiuto per un lavoretto."
Ok, speriamo che adesso mi legga anche il labiale, così è più chiaro!
"Malva, guardami bene e ascolta: MA COL CAZZO! Non ti seguirò nell'ennesima minchiata frutto della tua testaccia montata alla rovescia! Scordatelo, qualsiasi cosa sia!"
"Pirla! E pirla due volte! Uno perché potresti anche guadagnarci su, da questa storia. E due perché ormai ci sei già dentro, anche se non lo sai."
Vi dirò, me lo aspettavo...
Lo fisso e trattengo il respiro. Poi chiedo.
"Che vuoi dire?"
"Che il Mario adesso ha motivo di stare sul cazzo anche a te. Giustamente, direi."
"No, caro, il Mario non lo vedo da un anno, e ci siamo incrociati per sbaglio sul treno. Non vedo come..."
"Gli ho detto che avrebbe fatto bene a portarsi la Sere come topa da cubo sabato prossimo. Come minimo la slumacherà tutta quanta."
"Che hai fatto?"
"La Sere. Ho convinto quello stronzo a portarsela in consolle. Lo vedi che adesso lo ammazzeresti anche tu?"
"Io ammazzo te Malva. Ammazzo te! Ma cristo, ma lo sai che ci tengo alla Sere. Ma sei uno stronzo! Ma cazzo!"
"Tranquillo, ho già preparato un bello scherzetto per quella testa di manzo. Devi solo stare al mio piano."
"Ma vai a cagare Malva! Adesso c'è il rischio sì che ci provi, cazzo. Dovrei esserci io!"
"Tranquillo ti dico, fa parte del piano!"
"Sei uno psicopatico."
"Un po'... Senti qua: tu devi ciulargli la Serena sotto il naso, questo sabato. Io sarò con te!"
"Sei fuori. Sei completamente scollegato, Malva. Solo tu, cazzo, solo tu!"
"Ma che hai? Glielo mettiamo nel culo a quel menoso!"
"Ma poi tutto per una cazzo di idea tua. Magari stava parlando di lavoro e non aveva sbatti. Ma che ne sai?"
"Senti adesso conviene anche a te fare sta mossa. Se non per me, fallo per la Sere, no?"
"Questo era stramegaovvio!"
"Allora sabato, il colpaccio?"
"Non ho molta scelta. Comunque sei uno stronzo! Se ti rimetti in mezzo fra i miei cazzi, Malva, hai chiuso. Hai capito?"
"Certo. Ma questa era un'emergenza."
"Non me ne frega niente. Hai chiuso, se lo rifai! Capito? Chiuso!"
"Chiaro, chiaro. Risparmia tutta sta rabbia per il Mario di merda."
"Non c'è l'ho con Mario, cazzo, lo vuoi capire!? Vado solo per la Sere. Punto. E sei uno stronzo, ribadisco!"
"Vabbè mi basta che fai il tuo lavoro. Dai vado a prendere la macchina. Strada facendo ti spiego i dettagli."
"Che dettagli?"
"Abbigliamento e tempistica di sabato notte."
"Oggesù!"
"Segnati tutto, che dovrai ripassartelo!"

Fine prima parte.

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