Oppure il complesso coniugato o l'opposto o quel che l'è, ma il concetto resta quello: il Dylan che ci propone questo film incarna il più grande fraintendimento letterario dai tempi di Romeo + Giulietta.
Capite bene che Cinestetismi non poteva restarne fuori. Abbiamo poco materiale perché, ovviamente il film non è ancora nelle sale, ma siamo parecchio, troppo incazzati per aspettare il disastro.
Ora la vera domanda, in realtà, è: conoscete Dylan Dog? Il fumetto? E il suo papà, Tiziano Sclavi? Lo conoscete? Perché se non avete idea di chi, cosa e come sia, potete tranquillamente andare a vedere questo film, con una montagna di pop corn da sgranocchiare rumorosamente durante i dialoghi pallosi tra lui e lei. E, probabilmente, vi divertireste pure.
Se, invece, come noi, amate Dylan, Sclavi, i nuovi autori, i tratti di Roi e di Stano, i disegni di Johnny e la Bonelli tutta, beh, vogliatevi bene e restatevene a casa, ragazzi. Quello che trovereste in sala potrebbe nuocervi gravemente alla salute.
Andiamo per ordine. Spulciamo il trailer un fotogramma alla volta.
Dylan dog lo fa Superman.
Rupert Everett si sarà anche un po' rotto di essere chiamato in mezzo nelle storie dylaniate. Niente da dire, per carità, prendetene pure un altro e lasciate in pace Rupert. Ma tra tutti, Superman? SUPERMAN??
Se c'è un eroe diametralmente opposto a Dylan Dog è proprio lui!
Dylan soffre di vertigini, di claustrofobia, di demofobia e, talvolta, di agroafobia. Ha un passato da alcolizzato, è povero in canna, fa a pugni con la tecnologia, viene mollato puntualmente da tutte le ragazze di cui si innamora e quelle che gli dichiarano fedeltà eterna non arrivano alla fine del fumetto.
Insomma, mi dite come cazzo si fa a scegliere proprio l'attore che ha fatto l'uomo più super del mondo? Da un momento all'altro ti aspetti che si infili in una cabina telefonica e via di crossover!
Ma poi la scelta dei vestiti, cazzo! Ma lo sanno anche i bambini che nell'armadio di Dylan ci stanno solo giacche nere, camicie rosse, jeans e Clarks. Punto. Carissimo Kevin Munroe, leggiti il numero 200 e piangi! C'è una ragione se Dylan non è costretto a scegliersi il vestito! Spero tanto che la scena del trailer sia la spiega originale, ti restituirei qualche punto sul tabellone.
Alla battuta: "Investigare non morti è vecchio stile" (0:20 del trailer linkato) si vede Dylan con un paracososcopio non ben definito ma, comunque, decisamente troppo tecnologico per il soggetto.
Di nuovo, carissimo Kevin Munroe, che cazzo fai? Esistono personaggi del calibro di H. G. Wells molto più adatti ad armeggiare con i tecnogingilli bagnanerd che concorrono agli incassi di questi film.
Poi c'è il non Groucho! E, da qua in poi, il danno diventa irreparabile.
Groucho è l'assistente folle di Dylan Dog, una spalla essenziale e magnifica, con una battuta umoristica a vignetta. E' uno spettacolo! E' come un sipario che scende a scandire le scene con una risata. E' essenziale nel mondo di Dylan. E Kevin che fa? Beh, furbo lui, prende Groucho, lo tira via e lo sostituisce con uno zombie.
Ora io mi chiedo: ma questa come gli è venuta? Cioè, no, dico, passi il Superman, quello là che vi ho detto prima, passi la valigetta tecnologica che si porta dietro, che sempra Sherlock Holmes, passi l'armadio casual che si vede all'inizio, ma, ragazzi, Groucho no! GROUCHO NO, per la miseria!
Potevano massacrare tutto! Potevano ambientarlo nell'antico Egitto, per quanto mi riguarda. Potevano togliere la componente horror e fare un film per teenager. Potevano anche dare la parte di Dylan a Eddie Murphy. Giuro! Ma se avessero tenuto Groucho, sarei comunque andato a vedere il film.
Groucho Kaputt! No più Groucho! Basta! Finen! Noi zoztituire con zombie! Più moderno! Più alla mano!
Però, dico io, chissà quanto sarà esilarante un non morto? Conoscerà le battute di una vita, e oltre.
Maledetti! Arrivo a sospettare che ci sia qualcosa di incostituzionale in tutto questo!
Spero di essere stato abbastanza chiaro, quindi.
E, ripeto, questo è solo il trailer.
Se fossero stati furbi, non ci avrebbero fatto vedere un cazzo, così ci saremmo cascati.
Sai com'è? Cazzo, il film di Dylan Dog! Cheffiagata! Era ora! Magari c'è un cameo di Sclavi! Dai raga, dai! Io sono prenotato! Eccetera, eccetera e scene di isteria collettiva.
Ma, alla vista di questo pisellino inespressivo che, a tratti, mi sembra Blade sbiancato e infinocchiato a fondo, non posso che esortarvi a boicottare la pellicola!
Il biglietto per vedere questa taroccata costa più del doppio del prezzo di un albo genuino in carta e inchiostro, se va bene. Per ciò, decidete voi.
Noi si va di corsa in edicola e poi al parco, ché non vogliamo venire sfiorati dal dubbio di essere diventati daltonici, alla vista di un maggiolone targato DYD666, completamente nero!
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3 commenti:
Il maggiolone nero è tristissimo!
Da fumettaro accanito e da gran sostenitore dello stile unico di Dylan non posso che non essere d'accordo con l'amarezza del Diavolo Colorato.
A sostegno del fatto che non siamo gli unici a pensarla così (e ci credo!) vi lascio il link della recensione scritta dal sito "trailersland.com" sul film:
http://www.trailersland.com/index.php?option=com_recensioni&Itemid=112&task=detail&id=202
L'unica stelletta solitaria attribuita a questo lavoraccio è davvero significativa, come a testimoniare il fatto che un film intitolato "Dylan Dog" esiste, su che cosa sia basato poi, è tutto da discutere...
Il regista (di cui non ricordo il nome) che ha detto:
"E' abbastanza normale ed inevitabile per i fan trovare differenze con l'originale. In questi casi devi sempre fare dei compromessi. Non è che puoi mettere così facilmente una striscia in un film. Immaginavo che avrei dovuto fare i conti con un'icona"
dovrebbe riguardarsi i film di Zack Snyder e capire che portare sul grande schermo icone del fumetto quali "300" o "Watchmen" (seppur con inevitabili, ma comunque sopportabili, differenze) è in realtà possibile.
Arrivati a questo punto un "liberamente inspirato a" mi avrebbe dato decisamente meno fastidio.
Oppure uno su Dylan Dog
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